Scopriamo insieme quanto dura un impianto dentale e quali fattori condizionano la buona riuscita di una terapia di riabilitazione protesica su impianti. L’implantologia è ad oggi una delle tecniche più utilizzate per andare a sostituire i denti persi con nuove radici artificiali di tipo fisso, in grado di donare ai pazienti stabilità e comfort elevati.
Tramite un piccolo intervento di chirurgia odontoiatrica, è possibile inserire all’interno della cresta ossea edentula delle viti in titanio, idonee a sostenere una corona o un ponte dentale. Attraverso un processo detto osteointegrazione, il titanio riesce a integrarsi alla perfezione all’osso naturale, tanto da supportare senza problemi i carichi masticatori e gli stimoli articolari.
La protesi fissa su impianti è una delle migliori soluzioni per risolvere i problemi estetici e funzionali del cavo orale, andando incontro alle aspettative dei pazienti che hanno perso il sorriso e vogliono ritrovarlo. È comunque del tutto lecito e normale che, trattandosi di una terapia odontoiatrica che prevede un intervento chirurgico, ci si interroghi sulla sicurezza e sulla durata nel tempo di un impianto dentale.
La durata media di un impianto
La durata media di un impianto dentale, dipende da diversi fattori e non può essere esattamente la stessa per ogni paziente. Per prima cosa, dobbiamo sfatare la credenza che un impianto duri per tutta la vita. Si tratta infatti di un’affermazione errata e fuorviante, che un bravo medico implantologo non potrebbe mai fare.
Su un paziente in giovane età, esiste infatti la possibilità che la radice artificiale in titanio vada sostituita con una nuova nel corso degli anni. Come qualsiasi altro tessuto del cavo orale, anche gli impianti possono perdere stabilità, essere soggetti a infezioni e perimplantiti e necessitare per cui di essere rimossi e sostituiti.
Diverso potrebbe essere il discorso per quanto riguarda l’implantologia eseguita su pazienti in età avanzata, i quali per ovvi motivi sottoporranno le radici artificiali a un più breve periodo di usura e potrebbero, per questo, anche arrivare a tenerle per sempre.
Per avere un’idea sulla durata di un lavoro implantoprotesico, possiamo affidarci agli studi provenienti dalla letteratura scientifica internazionale. Tali dati, attestano che dopo un periodo di 10 anni, risultano ancora funzionanti circa 90-96 impianti, su un totale di 100 viti in titanio inserite.
La percentuale menzionata, può variare a seconda della zona di inserimento dei pilastri, poiché generalmente nel mascellare inferiore esiste una maggior possibilità di successo, rispetto all’applicazione degli stessi nella cresta alveolare superiore.
All’interno del nostro Studio Dentistico di Mestre, mettiamo al servizio dei pazienti una grande esperienza nel settore dell’implantologia dentale, utilizzando le più moderne tecniche e i migliori materiali, al fine di progettare e realizzare lavori di lunga durata e stabili nel tempo.
I fattori che condizionano la durata
Vediamo adesso quali fattori condizionano la durata di un impianto dentale e cosa possiamo fare per aumentarla. Prima di procedere a un intervento di implantologia, è sempre bene riferire al dentista qualsiasi patologia o farmaco assunto, al fine di fargli avere un quadro clinico chiaro e preciso, che gli permetta di pianificare il trattamento nei minimi dettagli.
Lo specialista procederà inoltre a un’accurata selezione del paziente, verificando lo stato di igiene orale e le abitudini del soggetto da trattare. Di seguito, i quattro principali elementi che possono andare a influire nel tempo sulla durata di una protesi fissa su impianti.
L’igiene orale
La qualità dell’igiene orale del paziente che si deve sottoporre a terapia implantare, è uno dei principali aspetti da prendere in considerazione, prima di procedere al trattamento. Proprio come accade per le radici dei denti naturali, anche le viti in titanio possono infatti venire attaccate dai batteri orali ed essere oggetto di infezioni e perimplantiti.
La perimplantite è una malattia che causa la distruzione dei tessuti di sostegno che circondano gli impianti. Causata da batteri Gram-negativi e anaerobi, ovvero capaci di riprodursi, sopravvivere e proliferare al di sotto del margine gengivale, tra la componente protesica e l’impianto, la perimplantite può essere generata da una scarsa pulizia dei denti domiciliare. Per evitarla e tenere a bada le infezioni batteriche, sarà inoltre buona norma sottoporsi con cadenza almeno semestrale a una seduta di pulizia dentale professionale presso lo studio dentistico.
La frequenza dei controlli
Dopo l’applicazione di un impianto dentale, è opportuno recarsi con frequenza ai controlli presso lo studio dentistico di fiducia. Durante le varie visite, lo specialista potrà verificare lo stato di salute delle radici artificiali e dei tessuti circostanti.
Avrà inoltre modo di valutare che la vite sia correttamente serrata, che le corone o i ponti dentali presenti siano stabili e in perfetto stato di manutenzione e di controllare nel tempo la presenza dei corretti rapporti masticatori del lavoro installato.
Le abitudini del fumatore
I pazienti fumatori, per aumentare la durata di un impianto dentale, dovrebbero smettere o ridurre completamente il consumo di tabacco. Il fumo costituisce una controindicazione all’implantologia, poiché va ad agire negativamente sul delicato processo di osteointegrazione.
Il rischio che la vite non si integri come dovrebbe, risulta essere ben cinque volte maggiore nei fumatori, rispetto ai soggetti che non fanno uso di sigarette. La nicotina riduce l’apporto di sangue e ossigeno a livello dei tessuti, danneggiando l’osso e diminuendo la capacità di attecchimento delle radici artificiali in titanio.
Inoltre, il fumo di sigaretta o l’abitudine di masticare tabacco, aumentano la possibilità di una perimplantite, con conseguente perdita di tessuto osseo di sostegno.
L’abilità del medico implantologo
Non ultima, alla buona riuscita di un impianto dentale, concorre l’abilità del medico implantologo che si appresta a realizzarlo. Uno specialista che si occupa da anni e con costanza di implantologia, sarà capace di inserire le viti in titanio a regola d’arte, prestando la massima attenzione a tutti i protocolli del caso. La tecnica con cui vengono inseriti gli impianti può senza dubbio influire sulla loro durata nel tempo.
Affinché l’intervento vada a buon fine, occorrerà lavorare in un ambiente totalmente sterile, impedendo a qualsiasi batterio di entrare in contatto con il sito implantare. Anche i materiali impiegati giocano un ruolo fondamentale nel processo di osteointegrazione, per cui devono essere scelti con criterio e con la massima esperienza nel settore.
Prendendo tutte le precauzioni del caso, è possibile favorire la durata di un impianto dentale e rendere il decorso postoperatorio più leggero e semplice da superare. All’interno del nostro Studio Dentistico D’Amelio di Mestre Venezia, puoi contare su un team di odontoiatri specializzati nel posizionamento degli impianti e su una lunga esperienza in materia. Contattaci per maggiori informazioni e prenota la tua visita!