Tanti pazienti ci chiedono quale collutorio usare per la gengivite, una patologia indesiderata e fastidiosa, che può insorgere a causa di una serie di fattori. I primi sintomi della gengivite sono costituiti da rossore e infiammazione alle gengive, accompagnati talvolta da dolore, anche acuto.
Se si presenta in forma lieve, questa malattia dentale è spesso ignorata dal paziente stesso, che ne viene a conoscenza soltanto in seguito a una seduta dal dentista o dall’igienista di fiducia. Durante l’igiene orale professionale infatti, l’operatore è in grado di accorgersi se sono presenti problemi a livello gengivale e di consigliare come risolverli tempestivamente.
Sintomi come, sanguinamento ricorrente delle gengive durante lo spazzolamento dei denti, forte sensibilità diffusa al freddo, gengive gonfie o particolarmente ritirate, devono assolutamente rappresentare un campanello di allarme.
Se hai il dubbio di soffrire di un’infiammazione alle gengive, rivolgiti con serenità all’odontoiatra, per non correre il rischio che il tuo problema si acutizzi e si trasformi in una brutta gengivite.
Purtroppo, specialmente in fase iniziale, questa patologia viene sottovalutata, cercando di tamponare i sintomi con rimedi improvvisati e di scarso successo. Tanti non sanno, che i rimedi casalinghi o un normale collutorio coadiuvante dell’igiene orale quotidiana, non sono sufficienti a curare un’infiammazione gengivale importante: il primo passo da fare è capire da cosa è generata una gengivite.
Gengivite: cause scatenanti
La principale causa scatenante di una gengivite è l’accumulo di placca batterica, dovuto a una scarsa igiene orale o a un modo sbagliato di lavarsi i denti.
La placca è una patina biancastra costituita da un insieme di saliva e batteri patogeni, che si deposita costantemente sul bordo gengivale. Inizia a formarsi non appena finito di lavarsi i denti, per questo motivo è molto importante rimuoverla meccanicamente, utilizzando spazzolino, dentifricio e filo interdentale, almeno tre volte al giorno.
Altri fattori che possono far scaturire l’infiammazione sono:
- Predisposizione genetica.
- Forti sbalzi ormonali, come quelli che si avvertono in gravidanza.
- Diabete e problemi circolatori.
- Fumo di sigaretta (tabacco).
- Utilizzo di farmaci (ad esempio alcuni antiepilettici, immunosoppressori, calcio-antagonisti o particolari antibiotici).
È molto importante sapere che una forte infiammazione gengivale non trattata o curata in modo sbagliato, può dar luogo a problemi ben più gravi e portare progressivamente alla temuta malattia parodontale.
Questo accade perché i tessuti dentali, attaccati dai batteri che lavorano indisturbati proprio sotto al bordo gengivale, vengono danneggiati e si distaccano a poco a poco dal dente. Quando si arriva a uno stadio avanzato, si verifica la mobilità e la successiva perdita del dente compromesso.
La parodontite, o piorrea, riguarda prevalentemente persone di sesso femminile: in Italia, colpisce ogni anno una percentuale di persone stimata intorno al 60% dell’intera popolazione.
Gengivite: trattamento e cura
Il giusto trattamento per la gengivite deve essere prescritto dal dentista, dopo averne compreso la causa scatenante, in seguito a un’accurata visita. Per prevenire il problema, è importante curare al massimo l’igiene orale quotidiana ed effettuare sedute di igiene professionale in studio con cadenza periodica.
In caso di gengive che sanguinano, bisogna evitare l’errore molto comune di interrompere lo spazzolamento. Così facendo, la placca continuerebbe ad agire indisturbata sui denti, permettendo agli agenti patogeni di continuare a colonizzare le gengive, peggiorando inevitabilmente la situazione.
Perciò, anche se si nota gonfiore o sanguinamento gengivale, il primo passo da fare è spazzolare denti e gengive in modo molto accurato. La quotidiana pulizia domiciliare dei denti, può essere coadiuvata da un collutorio al fluoro, ma non tutti sanno che, quando i sintomi della gengivite sono evidenti, l’utilizzo di un normale collutorio non è sufficiente.
Per curare una gengivite in corso serve un antibatterico specifico, come la clorexidina. Questo principio attivo è usato per la preparazione di collutori specifici, da impiegare per la disinfezione del cavo orale e la prevenzione delle infezioni dentali.
Collutorio per la gengivite alla clorexidina
Il giusto collutorio da usare per la gengivite è quello alla clorexidina: un forte disinfettante orale, in grado di debellare dalla bocca i batteri gram positivi e gram negativi, responsabili di molte malattie dentali.
In caso di forte infiammazione alle gengive, è consigliabile iniziare la cura sciacquando la bocca per trenta secondi con un collutorio alla clorexidina a concentrazione 0,20%. Ripetendo l’operazione due volte al giorno, dopo aver lavato bene i denti e per un periodo di tempo di due settimane, è possibile ridurre significativamente la carica batterica del cavo orale e alleviare i sintomi dell’infezione gengivale.
Il trattamento della gengivite va proseguito diminuendo la concentrazione di clorexidina, passando a un prodotto allo 0,12%, da utilizzare con sciacqui da cinquanta-sessanta secondi, sempre per due volte al giorno.
È molto importante effettuare gli sciacqui attenendosi ai tempi indicati sulla confezione, per non incorrere in effetti collaterali, quali irritazione delle mucose, alterazione del gusto o macchie sui denti. Quest’ultime, qualora dovessero comparire, si possono rimuovere tranquillamente con una seduta di igiene dentale professionale.
Se sospetti di avere una gengivite in corso, rivolgiti agli igienisti dentali del nostro studio dentistico di Mestre: ti consiglieranno la giusta pulizia dentale e ti aiuteranno a risolvere il problema e a capirne le cause, in modo da diminuire le probabilità che si ripresenti.