Per sapere come curare un ascesso dentale in gravidanza, è importante rivolgersi sempre al proprio dentista di fiducia. Qualora non si riesca a mettersi subito in contatto con l’odontoiatra, ci sono delle cose che si possono iniziare a fare già da casa, al fine di alleviare i fastidi della patologia e migliorare la situazione.
Come prima regola, valida anche a scopo preventivo, è bene prestare da subito grande attenzione all’igiene orale, tenendo sotto controllo i batteri della bocca, tramite l’utilizzo di spazzolino e filo interdentale. È consigliabile, inoltre, chiedere al medico che segue la gravidanza di prescrivere un collutorio privo di alcool, compatibile con il delicato stato della paziente, in grado di disinfettare mucose e tessuti orali.
L’ascesso dentale è un’infezione batterica, che si può manifestare con o senza dolore, accompagnato da uno o più dei seguenti sintomi:
- Gonfiore, anche forte, della guancia e/o dei tessuti orali (mucose e gengive).
- Dolore diffuso al dente interessato, che può estendersi anche a orecchio, mascella e collo.
- Ridotta apertura della bocca.
- Febbre, accompagnata talvolta da mal di testa e nausea.
- Ghiandole linfatiche gonfie e/o dolenti.
- Ipersensibilità dentale.
- Alito cattivo (alitosi).
Tutti questi disturbi sono la conseguenza di un accumulo di pus e batteri nei tessuti dentali, quali parodonto, gengive, polpa e apice del dente.
Parliamo di ascesso parodontale, quando l’infezione interessa i tessuti di sostegno del dente (gengive, legamenti e osso), periapicale, nel caso in cui riguardi lo strato più interno del dente, ovvero la polpa dentale, coronale, generalmente collegato ai denti del giudizio e ai tessuti molli, circostanti la corona dentale.
In base al tipo di infezione, il dentista decide come trattarla nel modo corretto e quali cure dentali effettuare, al fine di debellare la malattia.
Cause di un ascesso dentale in gravidanza
Le possibili cause di un ascesso dentale in gravidanza, sono da ricercare soprattutto nelle naturali variazioni ormonali e metaboliche della donna, in questo particolare e delicato momento della vita.
Tali profondi cambiamenti, portano a una minore disponibilità di sostanze e minerali molto importanti per l’organismo, come ad esempio il calcio. Questo elemento è essenziale per mantenere i denti sani: una sua forte carenza può indurre un indebolimento dello smalto, anche di seria entità.
In gravidanza, si verifica inoltre un’aumentata tendenza all’infiammazione gengivale: le gengive si presentano spesso gonfie, arrossate, dolenti e soggette a sanguinamenti ricorrenti.
Per questi motivi, durante il periodo gestazionale, alcune donne si trovano a dover fare i conti con vari disturbi orali, come appunto i tanto temuti ascessi dentali.
Quest’ultimi, possono avere svariate cause, di seguito ecco alcune delle più comuni:
- Carie profonde o infiltrazioni di otturazioni preesistenti e molto vicine al nervo.
- Accumulo di batteri e di conseguenza pus, all’interno di tasche gengivali, causate da precedenti gengiviti non trattate adeguatamente.
- Infezioni batteriche alla base della radice di denti precedentemente devitalizzati.
È molto importante individuare il problema da cui nasce l’ascesso, verificarne la gravità e procedere al trattamento dello stesso, in modo da proteggere al meglio da eventuali conseguenze sia il feto, che la futura mamma in attesa.
Ascesso dentale in gravidanza: trattamento
Il trattamento di un ascesso dentale in gravidanza, va deciso soltanto dopo aver compreso quali sono i fattori che lo hanno generato. In questo modo il dentista, in collaborazione con il ginecologo che ha in cura la paziente, può prescrivere la terapia adeguata a risolvere la patologia orale.
Soprattutto nel primo trimestre che segue il concepimento, è sconsigliato effettuare radiografie, comprese quelle ai denti, perciò l’odontoiatra effettuerà una lastra soltanto se strettamente necessario.
In tal caso, si servirà di apposite pettorine piombate di protezione, per difendere il feto dai raggi x e scongiurare qualsiasi rischio per la sua salute. Fortunatamente, talvolta è possibile comprendere da cosa è derivato un ascesso anche senza utilizzare le radiografie orali.
Molto spesso, la prima cosa da fare per alleviare i sintomi di un ascesso è iniziare una corretta profilassi antibiotica. Contrariamente a ciò che si pensa, esistono in commercio alcuni tipi di antibiotici orali, che le donne in stato interessante possono assumere, sempre però sotto stretto controllo del ginecologo e per brevi periodi.
Ove possibile procedere alla cura dell’ascesso dentale evitando l’assunzione del farmaco, il dentista eseguirà il trattamento odontoiatrico più appropriato al caso specifico, utilizzando anestetico senza vasocostrittore, senz’altro da preferire ove presente uno stato di gravidanza.
Bisogna valutare attentamente il rischio-beneficio che deriva dall’utilizzo dell’anestesia orale in fase gestazionale, in modo da trattare la malattia dentale, mettendo sempre al primo posto la salute di mamma e bambino.
Se desideri saperne di più su come curare un ascesso dentale in gravidanza, rivolgiti al nostro studio dentistico D’Amelio a Mestre e chiedici maggiori informazioni: saremo lieti di aiutarti a risolvere il tuo problema.