Quanto tempo ci vuole per raddrizzare i denti? Rispondiamo a una delle domande più comuni, tra quelle che ci vengono poste dai pazienti che si devono sottoporre a un trattamento ortodontico.
Tramite l’ortodonzia, è possibile risolvere malocclusioni e casi clinici di disallineamento dentale a vari stadi di gravità, intervenendo attraverso l’impiego di apparecchi dentali fissi o rimovibili. Le tecniche utilizzate a tal fine sono molteplici e vengono attuate in base al tipo di problema da risolvere, alle esigenze e, non ultimo, all’età del paziente in cura.
Ogni individuo è diverso dall’altro, per cui ogni piano terapeutico deve essere attentamente studiato su misura. Allo stesso tempo, talvolta non esiste un solo metodo per correggere i denti storti e occorre scegliere quello più indicato al caso specifico che andiamo a trattare.
Per questi motivi, è difficile dire con certezza quanto dura un trattamento ortodontico e dare una risposta standard, che vada bene per tutti. A causa dei vari fattori che determinano la complessità di ogni caso clinico, ogni terapia ha una durata differente dall’altra.
Tuttavia, possiamo darti un’idea della durata, facendo riferimento ad alcune linee guida, che ci permettono di prevedere sommariamente i tempi necessari ad ottenere i risultati desiderati. Gli specialisti in ortodonzia a Mestre del nostro studio dentistico, utilizzano le più moderne tecniche ortodontiche, per garantire ai pazienti di ottenere un sorriso allineato e perfetto nel minor tempo possibile.
Durata del trattamento ortodontico
La durata di un trattamento ortodontico, può variare da un minimo di 5-6 mesi per problemi di lieve entità, fino ad arrivare a un massimo di 2-3 anni o qualcosa in più, per quanto riguarda le malocclusioni più severe.
Vediamo di seguito quali fattori possono influire sulle tempistiche necessarie a raddrizzare i denti:
- Gravità del disallineamento dentale o della malocclusione da trattare: ad esempio, allineare un gruppo incisivo sarà sicuramente più veloce rispetto a correggere un problema che riguarda l’intera dentatura e l’occlusione;
- Età del paziente in cura: generalmente, in età pediatrica le strutture ossee sono più malleabili, quindi rispondono più velocemente alla terapia, rispetto a quanto avviene in età adulta;
- Velocità di crescita, se si tratta di un paziente in età pediatrica. Il successo della terapia andrà anche in base alla velocità di crescita delle varie strutture orali e facciali;
- Collaborazione del paziente: soprattutto quando viene installato un apparecchio rimovibile, occorre che vengano seguite alla lettera tutte le indicazioni del dentista di fiducia, al fine di non rallentare l’intero percorso di cura;
- Tipo di apparecchio utilizzato: su uno stesso caso clinico, l’apparecchio fisso potrebbe lavorare più velocemente di uno mobile, poiché trasmette forze costanti e continue, per 24 ore al giorno.
È importante sapere che la cura ortodontica non termina quando i denti iniziano ad apparire dritti e i problemi estetici sembrano risolti. Oltre a ottenere una dentatura ben allineata e gradevole alla vista, occorre attendere che le due arcate arrivino a combaciare alla perfezione, al fine di poter avere risultati concreti e stabili nel tempo.
L’apparecchio di contenzione
Che cos’è l’apparecchio di contenzione? Una volta arrivati all’ottenimento della situazione clinica ideale, sia a livello estetico che articolare, si può procedere a smontare l’apparecchio.
Ma quando si toglie un dispositivo ortodontico cosa succede? È vero che i denti si possono nuovamente spostare? La risposta purtroppo è sì. Ogni trattamento di ortodonzia mirato ad allineare la dentatura necessita di un periodo di stabilizzazione.
Questo periodo, serve affinché le strutture ossee, i denti, la lingua e i muscoli facciali vengano “educati” alla nuova posizione raggiunta, impedendo il verificarsi della cosiddetta recidiva ortodontica.
La contenzione è dunque un dispositivo che viene impiegato in seguito a una terapia ortodontica, al fine di mantenere nel tempo i risultati raggiunti. Detto anche contenitivo, l’apparecchio di contenzione può essere di due tipologie:
- Fisso, ovvero costituito da un filo metallico incollato sulle pareti dentali interne. Totalmente invisibile dall’esterno, necessita però di una maggior cura dell’igiene orale, poiché rende più difficoltose le manovre di pulizia;
- Rimovibile, composto da un sottile filo metallico che abbraccia i denti, collegato a una mascherina in resina trasparente provvista di ganci, da inserire nel cavo orale a cura del paziente. Questo dispositivo ha il vantaggio di poter essere tolto per mangiare e lavare i denti. Occorre però ricordarsi di indossarlo per tutte le ore suggerite dallo specialista.
Generalmente la fase di contenzione dura dai due ai tre anni, durante i quali vengono effettuati controlli periodici e regolari dal dentista, al fine di verificare che tutto proceda nel modo corretto.
Per concludere, ci è impossibile dirti con certezza quanto tempo ci vuole per raddrizzare i denti, ma possiamo darti un’idea delle tempistiche dopo aver effettuato uno studio del tuo caso specifico.
Se desideri farti visitare dai nostri odontoiatri esperti, prenota una visita presso lo Studio Dentistico D’Amelio di Mestre, in provincia di Venezia. Ci prenderemo cura del tuo sorriso, sfruttando le più avanzate tecniche ortodontiche e i dispositivi più adatti a farti raggiungere il risultato che desideri nel minor tempo possibile.