Oggi ci occupiamo di perdita ossea dentale: perché accade e come intervenire?
Si tratta di una malattia dentale che non va assolutamente trascurata, poiché può avere conseguenze altamente negative sulla salute dell’intero cavo orale.
Il tessuto osseo rappresenta il sostegno naturale dei denti, ciò che dà loro stabilità e li mantiene saldi nella loro posizione originaria. La mancanza di osso, si verifica in presenza di particolari condizioni e può essere di diversa gravità.
Deriva principalmente dal decorso di altre patologie orali e rappresenta una condizione piuttosto comune tra i pazienti di tutto il mondo. Quando viene a mancare una grande quantità di osso e gengiva, si verificano fenomeni come la mobilità e la perdita dei denti interessati.
Anche una zona della bocca rimasta edentula troppo a lungo, può sottoporre i denti vicini al progressivo spostamento di posizione e all’indebolimento delle pareti di sostegno. Ecco perché, è davvero importante intercettare la malattia in tempo e limitare il suo decorso, in modo da preservare la dentatura il più a lungo possibile.
Cosa causa la perdita ossea dentale
Scopriamo insieme cosa causa la perdita ossea dentale e da quali fattori è generata. Principalmente, l’abbassamento del livello di osso e gengiva, si verifica in seguito alla perdita di uno o più denti nell’arcata dentaria. Ma può accadere anche per altre motivazioni, vediamo di seguito da cosa può scaturire la malattia:
- Edentulia: dopo un’estrazione dentale, il tessuto osseo circostante la cavità lasciata dalle radici, tende inevitabilmente a ritirarsi, seguito dalla gengiva che lo ricopre. Se non sostituito velocemente il dente perso, al suo posto si otterrà una lacuna ossea sempre più importante;
- Parodontite: detta anche malattia parodontale, ha come causa l’accumulo di placca batterica sotto al bordo gengivale e provoca la distruzione dei tessuti parodontali che circondano i denti (osso alveolare, gengiva, cemento radicolare e legamento parodontale;
- Invecchiamento: con l’invecchiamento, l’osso tende fisiologicamente a ritirarsi e ad abbassare di livello. Le donne risentono maggiormente di questo problema rispetto agli uomini, anche se entrambi i sessi iniziano a doverci fare i conti a partire dai 50 anni di età;
- Osteoporosi: si tratta di una malattia caratterizzata dalla rarefazione del tessuto osseo, che deriva soprattutto dalla carenza di Vitamina D e insorge, nella maggior parte dei casi, in età avanzata;
- Malattie dentali come infezioni, ascessi, cisti che, se non curate tempestivamente e nel modo corretto, potrebbero avere come conseguenza lacune ossee residue, anche di dimensioni importanti.
Le patologie sopra elencate, possono venire accelerate da alcuni fattori, come ad esempio la scarsa igiene dentale, una tra le prime cause di parodontite e di carie dentale, oppure dal vizio del fumo. Quest’ultimo, ha grossi effetti negativi sull’ossigenazione dei tessuti del parodonto e provoca gengiviti, infezioni e, nel peggiore dei casi, la malattia parodontale.
Rimedi per la perdita ossea dentale
Esistono rimedi per la perdita ossea dentale? La prima regola è avere cura di prevenire questa patologia. Ad esempio, se capita di dover obbligatoriamente togliere un dente, occorre sostituirlo al più presto, installando al suo posto una protesi fissa su impianti dentali.
L’osso, integrandosi alla nuova radice artificiale in titanio, avrà la possibilità di andare a ricreare una nuova stabilità. Gli impianti endossei sono ideali sia per rimettere uno o più denti persi nell’arcata, che per andare a stabilizzare una protesi mobile totale.
Nel caso in cui la carenza di tessuto osseo sia determinata da una parodontite in corso, bisogna intervenire andando a curare la patologia, attraverso sedute di scaling (levigatura radicolare), mirate a rimuovere gli accumuli di placca e tartaro sottogengivali e a ridurre la profondità delle tasche parodontali.
Negli stadi più avanzati, è necessario ricorrere a interventi di chirurgia parodontale, con l’obiettivo di ridurre le tasche, rimodellare il margine osseo e, ove occorra e sia possibile, aggiungere nuovo osso.
Tutto ciò, serve per impedire che si verifichi la perdita ulteriore di materiale osseo. Nei pazienti che presentano questo problema, ma vogliono comunque ripristinare l’arcata inserendo degli impianti, possiamo valutare di ricorrere a innesti di osso artificiale o autologo, in modo da ricreare lo spessore necessario all’applicazione delle viti in titanio.
Questa tecnica prende il nome di rigenerazione ossea dentale e viene utilizzata con successo, al fine di risolvere casi di edentulia parziale o totale.
Per maggiori informazioni sulla perdita ossea dentale e sui possibili rimedi, contatta lo staff dello Studio Dentistico D’Amelio di Mestre. Un team di odontoiatri esperti sarà pronto a trovare la soluzione più adatta a risolvere il tuo caso specifico.