Fino a non molto tempo fa, diabete e impianti non potevano coesistere ma, grazie ai grandi progressi dell’implantologia moderna, oggi non è più così.
Un’importante conquista, soprattutto se si tiene conto dell’elevato numero di pazienti diabetici nel mondo che, in base alle stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro l’anno 2035 potrebbe arrivare fino a 600 milioni.
Purtroppo, le persone affette da diabete di tipo 1 o 2, sono molto più soggette delle altre all’insorgere di patologie parodontali, tra le principali cause di perdita dei denti nell’adulto.
In diversi casi, ora anche chi soffre di diabete ha la possibilità di sottoporsi alle terapie implantologiche con l’obiettivo di rimpiazzare i denti persi. Questo significa, poter ottenere una dentatura stabile, con grossi vantaggi in termini di qualità della masticazione, oltre che di comfort del paziente stesso.
L’applicazione di uno o più impianti, consiste nell’inserimento di speciali viti in titanio nell’osso, proprio laddove prima c’erano i denti naturali. Queste radici artificiali, andranno a fare da supporto a corone dentali, ponti, oppure a una protesi completa (una sorta di dentiera), ancorata su impianti.
Per inserire le viti in titanio, è necessario sottoporsi a un intervento di chirurgia odontoiatrica che, seppur ormai considerato di routine, non è privo di controindicazioni. Una di queste, potrebbe appunto essere la malattia diabetica, per tutta una serie di motivi che andremo a elencare nel prossimo paragrafo.
Impianti dentali nei diabetici, quali sono i rischi
Quali sono i possibili rischi nell’applicazione di impianti dentali nei diabetici? Le principali problematiche da affrontare, per chi desidera ricorrere all’implantologia, pur soffrendo di diabete, sono da ricercare nel processo di guarigione.
Quest’ultimo, è notoriamente rallentato negli individui che presentano patologia diabetica, maggiormente soggetti a ritardi nella coagulazione del sangue e, di conseguenza, a infezioni batteriche. Le problematiche a cui possiamo andare incontro sono le seguenti:
- Difficile processo di cicatrizzazione;
- Rallentata guarigione delle ferite nel periodo postoperatorio;
- Aumentato rischio di emorragie, dovuto a difficoltà di coagulazione;
- Insorgere di infezioni, che possono provocare il fallimento dell’impianto.
Al fine di prevenire i rischi di fallimento di un impianto e favorire una perfetta osteointegrazione (impianto completamente “abbracciato” dall’osso), occorre valutare caso per caso l’idoneità del paziente alla terapia implantologica.
Per prima cosa, è essenziale accertarsi che la persona interessata effettui costantemente una buona pulizia orale domiciliare, fattore determinante sia in fase di inserimento, che in termini di durata della nuova radice artificiale.
In occasione di una scarsa igiene dentale, l’implantologia è sconsigliabile per qualsiasi soggetto, ma lo è ancora di più per quelli che soffrono di diabete. I depositi di placca, tartaro e batteri, sono i principali nemici non solo dei denti naturali, ma anche di quelli artificiali e influenzano negativamente la durata di un impianto dentale.
Il concetto fondamentale è che un soggetto diabetico se adeguatamente compensato farmacologicamente può accedere a terapie implantari. E’ inoltre consigliato smettere di fumare ed avere uno stile di vita sano.
Impianti dentali nei diabetici, gli esami preventivi
Quali sono gli esami preventivi da fare, prima di poter procedere a inserire degli impianti dentali in un paziente diabetico? Le percentuali di insuccesso dell’implantologia dentale, riscontrate in passato su persone ammalate di diabete, era dovuta principalmente al mancato controllo degli indici metabolici.
Parliamo principalmente della glicemia: l’aumento degli zuccheri nel sangue, può far crescere in maniera significativa il rischio di infezioni a carico dei tessuti adiacenti al sito di inserimento dell’impianto.
L’esame più importante è quello dell’emoglobina glicata che mi permette di capire se il,diabete è stato efficacemente compensato nengli ultimo 90-120 giorni.
Ecco perché, prima di accingersi all’inserimento delle radici artificiali in titanio, è obbligatorio effettuare uno scrupoloso controllo degli indici glicemici, soprattutto nel periodo che precede l’intervento. Dopo aver monitorato il livello degli zuccheri nel sangue, il medico, qualora necessario, si occuperà di regolari farmacologicamente.
In via preventiva, si rende necessario anche ricorrere a una terapia antibiotica mirata, in grado di scongiurare l’insorgere di eventuali infezioni, favorendo così il processo di osteointegrazione. A tal fine, è essenziale operare sempre in ambiente con una bassa carica batterica, utilizzando materiali anallergici e di prima qualità.
Così facendo, sarà possibile pianificare l’operazione, scongiurando tutti i rischi del caso. Se vuoi saperne di più sulla possibilità di effettuare un lavoro di impianti nei diabetici, contatta il nostro studio. Troverai un team di esperti in implantologia e protesi su impianti, in grado di seguirti al meglio e aiutarti a ritrovare il sorriso!