Esistono differenti tipi di carie che vengono distinte in base a:
- Tipologia
- Evoluzione della carie
- Localizzazione e forma del processo carioso
- Profondità della lesione
Diversi tipi di carie in base alle profondità
Prima di procedere alla cura del dente cariato, ogni dentista deve verificare la profondità delle carie. L’estensione della carie viene valutata mediante una scala che varia da 1 a 3.
Carie di Grado 1: Il processo cariogeno non si spinge oltre lo smalto. La carie è superficiale e l’ integrità del dente è facilmente ripristinabile con un’otturazione.
Carie di Grado 2: La carie che ha origine comunque dallo smalto, ha intaccato la dentina superficiale. Anche in questo caso si può risolvere il problema con una semplice otturazione.
Carie di Grado 3: La carie è evoluta in pulpite avendo coinvolto anche la polpa dentale. In questo caso l’intervento più indicato è una devitalizzazione. Se la carie di terzo grado coinvolge il terzo molare, sarà raccomandata l’estrazione del dente del giudizio.
Nel caso in cui la carie arrivasse in prossimità della polpa, spesso durante la rimozione del tessuto cariato si può esporre in modo marginale parte della polpa, in questo caso, è indicato un incappucciamento diretto, ossia l’apposizione di materiali specifici sul fondo della cavità di modo tale che il dente, ancora vitale, venga “salvato” dalla devitalizzazione.
Tipi di Carie
Esistono vari tipi di carie in base alle loro caratteristiche e sono:
- Carie acuta
- Carie cronica
- Carie secca od arrestata
- Carie recidiva e secondaria
Vediamole nello specifico.
Carie Acute e Croniche
Queste carie si distinguono in base all’evoluzione temporale.
Il temine acuto è a dire il vero usato in modo improprio, visto che il processo infettivo dura da almeno 6 mesi. Una carie cronica si definisce tale quando il processo si completa nell’arco di un paio d’anni.
Carie Secca
Si intende tale una carie che si arresta nel tempo, ciò significa che il processo infettivo si blocca senza creare ulteriori danni ai tessuti del dente.
In questo caso, consigliamo un’otturazione solo nel caso in cui la lesione possa compromettere l’estetica del paziente.
Una carie secca va tenuta sotto controllo perché potrebbe “riattivarsi”.
Carie Recidiva e Secondaria
Carie Recidive: Sono tali quando non vengono adeguatamente rimosse. Questo tipo di carie è la recidiva di un’infezione cariosa mal trattata, che può comparire al di sotto o ai margini di un’otturazione preesistente.
Carie Secondaria: Sono carie insorte a causa di una nuova lesione cariosa. La nuova infezione si manifesta in prossimità di un’otturazione andata a buon fine la cui carie d’origine era stata completamente trattata ed eliminata. La causa di queste lesioni sono spesso i margini del restauro che non chiudono perfettamente, lasciando così uno spazio difficilmente detergibile in cui i batteri possono dar luogo ad una nuova carie che comunque non è in relazione con la precedente.
Carie Centrale
Questo tipo di carie cresce in direzione inversa da una carie tradizionale.
Quando un’infezione raggiunge la polpa dentale provocando una gangrena, le pareti del canale pulpare vengono esposte all’ambiente orale. La carie ha origine proprio su questa superficie e si propaga verso l’esterno. Con l’avanzare della lesione, le pareti della radice vengono via via assottigliate portando la radice verso l’esterno e talvolta facendola scomparire negli anni.