I rischi dell’edentulia
Pensate che la mancanza di uno o più denti sia solo e unicamente un fattore estetico, e che dunque un intervento di implantologia o protesi sia in molti casi inutile o superfluo? Ebbene, purtroppo vi sbagliate: vari studi hanno dimostrato che l’edentulia può influire negativamente sulla masticazione. Con questo termine si intende la perdita di uno o più denti naturali ed è molto comune che la caduta di uno o più elementi porti a conseguenze quali:
- difficoltà nel masticare e quindi nel digerire correttamente il cibo
- alterazione dei tratti del viso, con il tipico infossamento delle guance ed accentuazione del mento (edfentulie multiple)
- difficoltà nella pronuncia
- possibili dolori ai muscoli facciali, dati da una masticazione sbilanciata
- problemi all’articolazione temporo-mandibolare, ossia quella che collega il cranio alla mandibola
- perdita della massa ossea, fenomeno pericoloso in quanto mette a repentaglio la possibilità di effettuare una efficace riabilitazione protesica o implantare
La situazione dell’edentulia in Italia
Ma di fronte a queste conseguenze anche gravi per la propria salute, qual è il comportamento degli italiani nel caso di edentulia? Per fare luce sul comportamento dei cittadini, l’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica ha commissionato a Doxa una ricerca: in tutto sono state intervistate 800 persone, tra i 40 e i 75 anni di età. Ebbene, c’è da dire che alcuni dati spiccano sugli altri quanto ad interesse.
I più scolarizzati hanno denti più sani
Come si poteva immaginare, l’edentulia colpisce soprattutto gli ultra sessantenni, insieme ai soggetti poco scolarizzati e agli individui che hanno ammesso di non avere curato adeguatamente la propria igiene orale. Nel 70% dei casi è stato rilevata la mancanza di uno o più denti naturali, per arrivare al caso limite del 15% degli over 65 che si dichiara completamente privo di denti naturali. Stupisce però il fatto che, anche nella fascia 45-54 anni, il 13% degli intervistati dichiara di avere meno di 20 denti naturali nella propria bocca, il che è senza ombra di dubbio un indice di una prevenzione del tutto inadeguata.
Disinformazione e paura del dentista
Quelli della ricerca Doxa non sono certo dei numeri incoraggianti sullo stato di salute dentale degli italiani, soprattutto se paragonati agli obiettivi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale punta a ridurre al minimo il numero di pazienti edentuli entro il 2020. Ma se ci sono grandi lacune nella prevenzione, altrettanto si può dire a proposito delle cure: il 27% degli intervistati ha infatti ammesso di non essersi rivolto a nessun dentista dopo la perdita di un dente. A tenere lontane queste persone dal’ odontoiatra è stato, per più del 50% dei casi, il fatto di non sentirne la necessità, anche se, come abbiamo visto, le conseguenze potrebbero essere serie. Il 17% degli intervistati, invece, riconduce il proprio comportamento sbagliato alla paura di provare dolore durante le cure odontoiatriche.
Le attuali tecniche di implantologia e protesi, però, permettono di risolvere il problema con un dolore minimo, oltre che in un ridotto numero di sedute: per questo motivo e per tutte le pericolose conseguenze che abbiamo ricordato, noi dello Studio dentistico D’Amelio di Venezia Mestre consigliamo con tutto il cuore di non sottovalutare mai la caduta di un dente.