In questo articolo lo Studio dentistico del Dottor Michele d’Amelio a Mestre vuole aiutarvi a scegliere quale sia il dentifricio più indicato alle vostre esigenze.
Di cosa è composto un dentifricio comune?
- Acqua
- Sostanze abrasive come carbonato di calcio, folsfato di calcio, silici, siliciati e gel siliciati disidratati che hanno un’azione pulente e lucidante.
- Materiali come glicerina, sorbitolo e polietilenglicole, che hanno la funzione di trattenere l’umidità impedendo al dentifricio di indurirsi a contatto con l’aria.
- Leganti e addensanti, per prevenire la separazione degli ingredienti solidi da quelli liquidi.
- Detergenti come sodio e la cocamidopropil betaina, sono impiegati per formare la schiuma e asportare le sostanze rimosse con lo spazzolino che rimangono inglobate nelle bollicine.
- Aromi come mentolo, timolo, cannella, menta piperita.
- Dolcificanti acariogeni.
- Sostanze come fluoro, idrossiapatite, clorexidina ecc.
Tipi di Dentifricio:
Dentifrici al fluoro
Il fluoro ha la funzione di rimineralizzare lo smalto, previene la carie grazie alla sua azione antibatterica.
Il fluoro presente nella bocca ha la capacità di penetrare gli strati superficiali dello smalto fondendosi con gli ioni di calcio, rinforzando così i denti.
NB: Per i bambini al di sotto dei 6 anni non è consigliato l’utilizzo di dentifrici a base di fluoro con concentrazioni superiori alle 500ppm. Il rischio è che il bambino, deglutendo il dentifricio, assuma una quantità eccessiva di fluoro; ciò può causare disturbi come la fluorosi, una patologia che si manifesta con la demineralizzazione dello smalto dentale associata ad una colorazione brunastra non eliminabile con le tecniche di igiene professionale.
Dentifrici sbiancanti
Generalmente contengono detergenti ed altre sostanze ad alta abrasività che rimuovono attraverso il contatto e lo strofinamento le pigmentazioni esterne dei denti, che sono spesso causate da fumo, caffè, te o liquirizia. In base al livello di abrasività possono essere usati quotidianamente o alternati a dentifrici di uso comune.
Dentifrici desensibilizzanti
Contengono perlopiù sali di fluoro ed idrossiapatite. Spesso lo strato esterno dei denti, costituito da smalto, può venir abraso; ciò è spesso causato da una tecnica di spazzolamento sbagliata. Questa perdita di sostanza superficiale causa l’ esposizione dei tubuli di dentina che, essendo innervati, trasmettono una sensazione dolorifica al contatto con sostanze fredde, calde o molto zuccherate. Lo scopo di questi dentifrici è rimineralizzare lo smalto ed occludere i tubuli dentinali bloccando cosi lo stimolo nervoso responsabile del dolore.
Dentifrici a base di idrossiapatite
L’idrossiapatite è una componente naturale di ossa e denti, questi dentifrici aiutano a combattere l’ ipersensibilità dentinale.
Dentifrici “antitartaro”
I dentifrici antitartaro contengono pirofosfati, hanno la funzione di impedire la precipitazione di sali di calcio. L’associazione tra pirofosfato e sale di calcio si è rivelata ancor più utile nel prevenire la calcificazione della placca batterica, che va a costituire il tartaro.
Dentifrici antisettici
Sono dentifrici che contengono sostanze medicamentose o principi attivi antisettici.
Devono essere prescritti dal vostro dentista di fiducia ed utilizzati secondo specifiche istruzioni per periodi limitati di tempo. L’agente chimico disinfettante ed antiplacca per eccellenza è la clorexidina, questo composto è molto efficace nel combattere i batteri che danno origine alla placca ma, se usato per periodi troppo lunghi, può causare delle alterazioni cromatiche dello smalto.
A questo punto quel’è il dentifricio più adatto a voi?
Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi al proprio dentista di fiducia che vi aiuterà nella scelta.