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Cosa fare prima di un impianto dentale? Oggi andremo a vedere insieme come prepararsi alla seduta implantare, in modo da poterla affrontare al meglio.
Come abbiamo già spiegato in altri articoli del nostro blog, l’implantologia è una tecnica odontoiatrica che consente di sostituire i denti persi con nuove radici artificiali. Permette a quei pazienti affetti da edentulia parziale o totale, di recuperare estetica orale e masticazione con nuovi denti fissi e stabili.
Per procedere all’applicazione di una nuova corona dentale su impianti, occorre sottoporsi a un intervento chirurgico, necessario a inserire una vite in titanio all’interno della cresta ossea edentula. Si tratta di un’operazione non invasiva, effettuabile ambulatorialmente in anestesia locale, oppure in sedazione cosciente.
Durante l’intervento, il medico implantologo si occupa di effettuare un piccolo foro nell’osso, all’interno del quale verrà messa a dimora la nuova radice artificiale. Quest’ultima, andrà a saldarsi al tessuto osseo circostante, tramite un delicato processo che prende il nome di osteointegrazione.
Il periodo di cicatrizzazione di un impianto dentale, inizia subito dopo l’intervento chirurgico e si completa nel corso dei tre-sei mesi successivi alla sua esecuzione. Per far sì che l’osso si unisca alla perfezione con la vite in titanio, occorrono determinate condizioni cliniche e un corretto comportamento pre e post intervento.
Abbiamo già parlato in un articolo dedicato di cosa fare e di cosa mangiare dopo un impianto dentale, adesso vediamo insieme come comportarsi in previsione di un intervento di implantologia dentale.
Prima di sottoporsi a qualsiasi tipo di terapia implantare, è necessaria un’attenta valutazione clinica da parte dello specialista che si occuperà dell’intervento. Occorre perciò eseguire un’anamnesi dettagliata e precisa, che informi il medico di tutte le patologie, allergie e farmaci assunti dal paziente in cura.
Questo serve ad escludere immediatamente la presenza di eventuali controindicazioni all’implantologia, come ad esempio diabete in forma grave, seri problemi di coagulazione o cardiaci, oppure malattie autoimmunitarie di varia natura. Queste malattie, possono rappresentare una controindicazione assoluta o relativa, in base alla gravità e alla loro eventuale compensazione con farmaci appropriati.
In fase di diagnosi pre-implantare, è importante accertarsi anche che il paziente non rientri nella categoria dei forti fumatori. Il fumo di sigaretta, così come la pessima abitudine di masticare tabacco, sono comportamenti estremamente dannosi nei confronti del processo di osteointegrazione.
La nicotina impedisce il normale flusso sanguigno a livello capillare in tutto il corpo, dunque anche nella zona delle gengive e dei tessuti parodontali. La sua assunzione, può perciò ostacolare l’unione tra la radice artificiale e l’osso e l’intervento può non andare a buon fine. I forti fumatori, se desiderano recuperare il sorriso attraverso l’implantologia, dovrebbero perciò smettere o ridurre di molto il consumo di tabacco.
Durante la visita che precede un impianto, vengono inoltre effettuati tutti gli esami diagnostici del caso, al fine di valutare qualità e quantità di osso presente in cresta. Occorrono radiografia panoramica e tac per arcata dentale in 3d, al fine di poter stabilire con precisione tipologia, misure, tecnica e zona di inserimento dell’impianto dentale in questione.
Una volta fatta la diagnosi e ottenuta l’idoneità al trattamento di implantologia, il paziente può prepararsi all’intervento in totale serenità. Nonostante si tratti a tutti gli effetti di un’operazione, ci teniamo a specificare che non è nulla di troppo invasivo e che il postoperatorio risulta pressoché indolore.
Per rendere il tutto ancora più sopportabile, è consigliabile effettuare un’adeguata profilassi antibiotica, nei giorni che precedono la seduta implantare. L’assunzione degli antibiotici dovrebbe essere iniziata due/tre giorni prima dell’intervento e proseguita fino a un paio di giorni dopo di esso, secondo le indicazioni dello specialista di fiducia.
I principi attivi maggiormente utilizzati in implantologia sono amoxicillina o azitromicina, solitamente da assumere in compresse. L’anamnesi di cui abbiamo parlato nel precedente paragrafo, serve anche a escludere eventuali allergie a tali farmaci e a scegliere quello più adatto e compatibile con la storia clinica del paziente.
La terapia antibiotica viene effettuata principalmente al fine di prevenire eventuali infezioni del sito implantare, che potrebbero andare a influire negativamente sulla buona riuscita dell’impianto. Hanno anche la funzione di controllare efficacemente il dolore postoperatorio e possono essere assunti in concomitanza alla maggior parte dei farmaci analgesici e antidolorifici consigliati in odontoiatria.
Seguendo alla lettera la profilassi antibiotica e le indicazioni del dentista di fiducia, sarà possibile pressoché azzerare le possibili complicazioni post intervento e affrontare serenamente l’intera terapia.
Devi sostituire i denti persi con nuovi denti fissi e desideri maggiori informazioni in merito a cosa fare prima di un impianto dentale? I medici esperti in implantologia e protesi dentaria del nostro Studio Dentistico D’Amelio di Mestre Venezia sono a tua completa disposizione: contattaci per prenotare una visita e vieni a scoprire la soluzione più giusta per te!
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