In questo articolo, scopriremo tutto sull’ascesso dentale, quali sono le tipologie possibili e come curarlo.
Parliamo di ascesso dentale, quando all’interno dei tessuti adiacenti al dente si forma un accumulo di pus, un liquido denso di colore giallo-verdastro.
Questo liquido, è il risultato di un agglomerato di batteri, plasma, detriti cellulari e globuli bianchi e, se non eliminato, può divenire altamente dannoso per la salute dentale e per quella generale.
Un processo infettivo di questo tipo, va a intaccare la salute di denti, gengive, osso e necessita di una particolare attenzione medica, al fine di non incorrere in pericolose complicazioni. I sintomi di un ascesso, possono essere motivo di urgenza odontoiatrica e sono principalmente i seguenti:
- Dolore pulsante piuttosto intenso, il quale può comparire improvvisamente;
- Gonfiore, anche di entità elevata, internamente e/o esternamente alla bocca;
- Forte sensibilità termica, che si evidenzia solitamente in seguito al contatto con sostanze calde;
- Alito cattivo (alitosi) e sensazione di avvertire continuamente un cattivo sapore all’interno del cavo orale;
- Arrossamento delle gengive, che diventano gonfie e sanguinanti;
- Episodi di febbre, la quale si manifesta soprattutto nei casi più severi.
Per impedire che l’infezione orale possa peggiorare e raggiungere altri organi del corpo, è importante rivolgersi il prima possibile al proprio dentista di fiducia. Quest’ultimo, consiglierà la terapia adeguata, dopo un’accurata valutazione dell’ascesso dentale da trattare, che può essere di due tipologie:
- Apicale, quando l’infezione è localizzata a livello delle estremità delle radici dentali;
- Parodontale, se l’infiammazione è a carico dei tessuti parodontali, che hanno il compito di fare da sostegno ai denti.
Come intervenire su un ascesso periapicale
Come intervenire su un ascesso apicale, detto anche periapicale? Questo tipo di infezione interessa, come ci suggerisce la parola, l’apice del dente, ovvero la parte finale della sua radice. Si manifesta con dolore pulsante, associato a gonfiore della guancia, talvolta anche di grande entità. Per poterlo individuare, è necessario eseguire un esame radiografico (radiografia endorale).
Nella maggior parte dei casi, un ascesso deriva da un granuloma, ovvero un’infiammazione cronica dell’apice radicale, inizialmente asintomatica. Se non trattata, con il tempo si può acutizzare, causando il tanto temuto ascesso dentale apicale e dando origine a forti dolori e fenomeni di sensibilità al caldo e al freddo.
Una volta riconosciuta l’infezione, che radiograficamente si mostra come una semiluna, oppure una specie di pallina grigia sotto la radice, sarà necessario procedere alla devitalizzazione del dente con conseguente terapia canalare.
Talvolta, l’infezione colpisce anche denti già devitalizzati, soprattutto se il canale non è stato trattato correttamente. In occasione di una terapia canalare non andata a buon fine, il dentista dovrà eseguire il ritrattamento dei canali, in maniera da curare l’infezione ed eliminare completamente il nuovo attacco batterico. Se ciò non viene fatto nel più breve tempo possibile, si potrebbe rischiare l’estrazione e quindi la definitiva perdita del dente.
Come curare un ascesso dentale parodontale
Un ascesso dentale parodontale è un processo infettivo a carico delle gengive, per cui può essere definito anche con il termine “gengivale”. In questo caso, i tessuti molli che circondano il dente appaiono gonfi, arrossati e risultano doloranti, soprattutto alla pressione.
L’infezione batterica si manifesta con la formazione di una sacca intorno al dente, detta tasca gengivale, contenente pus e detriti. Inizialmente, i sintomi possono essere di lieve entità ma, se il problema viene trascurato, il rischio è quello di andare incontro al rigonfiamento dei linfonodi retroauricolari, sottomandibolari e cervicali.
Inoltre, un’infezione delle gengive non trattata con le dovute accortezze, può andare a coinvolgere l’intero organismo, dando origine a febbre e fenomeni di malessere generale. Un sintomo tipico di una tasca gengivale ripiena di pus, è l’alitosi, come anche la sensazione di percepire costantemente un sapore sgradevole all’interno del cavo orale.
La causa primaria di questo tipo di patologia, è una scarsa o scorretta igiene orale, responsabile di provocare il distacco dei tessuti parodontali dalle superfici dei denti. Per questo motivo, a incorrere frequentemente in ascessi parodontali, associati a mobilità dei denti, sono in primo luogo le persone affette da parodontite.
Un accumulo di pus, può comparire anche in prossimità dei denti del giudizio che faticano a spuntare e presentano uno spazio gengivale irregolare, dove è difficile tenere sotto controllo l’attacco dei batteri (pericoronarite).
Per curare un ascesso dentale parodontale, è necessario liberare la sacca dal pus, disinfettare bene la zona e seguire un’adeguata terapia antibiotica, sotto prescrizione del dentista di fiducia.
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