Oggi parliamo di ascesso dentale: perché viene e quali sono le cose da fare per poterlo prevenire? Chi ha già avuto a che fare con l’ascesso di un dente o di una gengiva, sa benissimo quanto questa patologia possa essere dolorosa.
Inoltre, può causare gonfiore anche molto intenso e, talvolta, innalzamento della temperatura corporea. L’ ascesso dentale è dato da un’infezione batterica con accumulo di pus, la quale si propaga ai tessuti parodontali, andandoli ad infettare e procurando i seguenti sintomi:
- Gonfiore della guancia, spesso molto accentuato e visibile anche dall’esterno.
- Dolore alla masticazione, associato a sensazione di dente allungato.
- Gengive gonfie e arrossate.
- Dolore diffuso, a volte anche piuttosto forte.
- Problemi di sensibilità dentale accentuata.
- Febbre e aumento di dimensione dei linfonodi presenti nel collo.
- Alitosi e sapori cattivi all’interno del cavo orale.
L’ascesso dentale, in alcuni casi, può presentarsi manifestando gonfiore senza sintomatologia dolorosa ma, il più delle volte, è accompagnato da dolore pulsante e continuo, che aumenta in particolar modo di notte, stando in posizione orizzontale.
Cause di un ascesso dentale
Tra le principali cause di un ascesso dentale, possiamo trovare una delle principali patologie odontoiatriche: la carie. Una carie non curata, può dar luogo, a lungo andare, ad infezioni dentali e ascessi, andando a infettare la polpa dentale.
Ma, gli ascessi dentali possono interessare, oltre al dente, anche i tessuti parodontali. Alcuni possibili fattori di rischio sono rappresentati da una scarsa igiene orale, il fumo, precedenti interventi odontoiatrici di scarso successo, terapie con corticosteroidi effettuate per lungo tempo, reflusso gastroesofageo, malattie autoimmuni come l’AIDS, alcolismo e diabete.
Possiamo dividere gli ascessi orali in tre tipologie:
Ascessi periapicali
Gli ascessi periapicali, o alveolari, colpiscono la radice e la polpa del dente. Un raccolta di pus, detriti e batteri, si annida al di sotto di queste strutture, andando a infettarle e dando luogo a gonfiore, anche elevato, che spesso sfocia in dolore acuto. Un ascesso periapicale può derivare da problematiche dentali di varia natura, come ad esempio una carie presente da tempo e non trattata, una vecchia devitalizzazione non perfettamente riuscita, un dente spezzato o fratturato.
Ascessi parodontali
Parliamo di ascessi parodontali, quando l’infezione interessa i tessuti dentali circostanti (parodonto), quali osso, legamenti e gengive. In questo caso, i tessuti di sostegno del dente si presentano molto gonfi e arrossati, con evidente formazione di pus, cattivi odori e, talvolta, mobilità dell’elemento dentale interessato. Un ascesso parodontale può manifestarsi, anche piuttosto frequentemente, in pazienti che soffrono di malattie parodontali come la piorrea, a seguito della formazione di tasche gengivali, all’interno delle quali si accumulano i batteri responsabili della patologia.
Ascessi pericoronali
Molto frequenti in pazienti di giovane età, gli ascessi pericoronali si manifestano quasi esclusivamente intorno ai denti del giudizio. Riguardano i tessuti molli situati intorno a un dente non del tutto erotto, ovvero parzialmente fuoriuscito dalla gengiva. Possono causare dolore, anche piuttosto forte, derivato dal passaggio di batteri, che vanno a insinuarsi intorno alla corona dentale, causando l’infezione.
Ascesso dentale: cura
La giusta cura di un ascesso dentale dipende soprattutto dalla sua origine. Nella maggior parte dei casi, l’odontoiatra provvederà a somministrare un’adeguata terapia antibiotica, che metterà il paziente al riparo da eventuali complicazioni.
In presenza di un ascesso periapicale, è talvolta possibile effettuare il drenaggio del pus, attraverso l’apertura della camera pulpare, soprattutto se il dente è ormai necrotico e non avverte dolore alla pressione.
Tale operazione serve a far diminuire il dolore velocemente e rappresenta una prima fase della cura canalare, che si svolgerà nelle sedute successive. Se ciò non è possibile a causa del dolore avvertito dal paziente, si attende la fine del ciclo di antibiotici e il miglioramento dei sintomi, per andare a effettuare l’apertura dei canali.
Per curare un ascesso parodontale, la terapia antibiotica potrebbe essere meno efficace se prima non si procede al trattamento della tasca gengivale che lo ha causato. Bisogna dunque andare a ripulire la sacca con appositi strumenti (curette), in modo da diminuire immediatamente la carica batterica presente al suo interno.
Gli ascessi pericoronali vengono trattati, come quelli periapicali, con antibiotici ad ampio spettro, associati a sciacqui con collutorio alla clorexidina, o all’applicazione di gel parodontali che la contengono. Anche l’acqua salata può essere di aiuto nella disinfezione della zona colpita.In presenza di mancanza di spazio nell’arcata dentaria, l’estrazione del dente del giudizio rappresenta la sola cura definitiva per risolvere l’ascesso pericoronale.
In generale, il dolore generato da un ascesso dentale può essere tenuto parzialmente sotto controllo con antidolorifici, con più o meno successo in base al caso specifico.
Prevenzione di un ascesso dentale
La prevenzione di un ascesso dentale alveolare o periapicale, avviene tramite la profilassi della carie e di altre malattie dentali, per mezzo del corretto utilizzo di spazzolino e filo interdentale. Inoltre, è necessario recarsi almeno ogni sei mesi dal dentista, per effettuare i normali controlli di routine, che ti permetteranno di rilevare eventuali problemi ai denti.
Al fine di evitare di incorrere in problemi parodontali come gli ascessi, il consiglio è quello di mantenere una igiene orale domiciliare impeccabile, associata all’utilizzo di collutori a base di clorexidina, quando indicato dal dentista. È molto importante, soprattutto per chi soffre di parodontopatia, attenersi scrupolosamente al piano di sedute periodiche di pulizia dentale, programmate dall’igienista di fiducia.
La prevenzione degli ascessi pericoronali, consiste nell’utilizzo costante di un particolare spazzolino, detto monociuffo, creato proprio per pulire intorno alla corona dei denti del giudizio.
In questo modo, è possibile ridurre l’accumulo di frammenti di cibo e di batteri, minimizzando il rischio che questi possano colonizzare i tessuti molli che circondano la corona. Tuttavia, in presenza di scarso spazio, potrebbe comunque insorgere il tanto temuto ascesso intorno al dente del giudizio.
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