Qualche settimana fa abbiamo parlato di inclusioni dentali, ovvero della mancata crescita di un dente; questo, per diversi motivi, può rimanere ‘intrappolato’ nelle ossa mandibolari e mascellari. Avevamo anche sottolineato che, talvolta, l’inclusione di un elemento può essere confusa con un’agenesia dentale e viceversa. In questo secondo caso non si parla di un dente che non scende, quanto invece di un dente totalmente mancante. L’agenesia dentale è una patologia del cavo orale piuttosto frequente, che può interessare sia la dentizione decidua, i denti da latte, sia quella permanente e può essere relativa a uno o più elementi dentali.
Le cause dell’agenesia dentale
I denti più colpiti da questa situazione anatomica sono:
- terzi molari superiori e inferiori;
- secondi premolari inferiori;
- incisivi laterali superiori;
- secondi premolari superiori;
- incisivi centrali superiori.
Nella maggior parte dei casi l’agenesia dentale è dovuta a fattori genetici anche se sono note altre cause, piuttosto rare. Alcuni sostengono che trattamenti di chemioterapia, effettuati nel periodo di sviluppo dei germi dei denti definitivi, possano effettivamente determinare questa anomalia.
Le conseguenze dell’agenesia dentale
Prima di tutto, è d’obbligo anticipare che l’agenesia dentale può avere delle conseguenze importanti sul benessere fisico e psicologico di una persona; si tratta di un’anomalia alla quale un dentista può porre rimedio e deve essere individuata quanto prima. Qualcuno potrebbe però pensare che, non provocando alcun tipo di dolore, l’agenesia dentale possa essere trascurata. Questo non è vero in quanto la mancanza di un singolo dente può avere degli impatti assolutamente non trascurabili sull’estetica del sorriso, sulla capacità masticatoria e sulla crescita dell’osso alveolare .
Tipologie di agenesia dentale: ipodonzia, oligodonzia, anodonzia
Maggiore è il numero di denti mancanti, ovviamente, più diventano importanti la diagnosi e l’intervento tempestivo del dentista. Nella maggior parte dei casi mancano uno o due denti e si parla quindi di ipodonzia. Quando invece i denti mancanti sono più di sei l’agenesia dentale viene classificata come oligodonzia; quest’ultima patologia è caratterizzata anche da altre anomalie dentali, come alterazioni di forma e colore. Nel caso in cui l’assenza dei denti sia totale – caso per fortuna estremamente raro – si parla invece di anodonzia. Qui ci occupiamo però unicamente della più comune agenesia dentale, ovvero l’ipodonzia.
I trattamenti possibili
Considerando un individuo adulto affetto da agenesia dentale, il trattamento più indicato è quello di posizionare un dente artificiale che occupi lo spazio lasciato libero dall’elemento che non si è mai sviluppato; questo obbiettivo può essere raggiunto posizionando un impianto ed una corona oppure tramite un ponte protesico. I trattamento sopra descritti non possono essere effettuati in soggetti giovani in cui lo sviluppo delle ossa mascellari non sia ancora ultimato. Fino ai 25 anni, dunque, si cercherà in linea generale di mantenere in sede il dente da latte, così da garantire uno spazio sufficiente tra i denti e conservare intatto l’osso.
Nel caso in cui il dente deciduo dovesse cadere oppure si trovasse nei settori anteriori, causando quindi un problema estetico, è indicato l’utilizzo di un ponte ad incollaggio maryland. Questo manufatto protesico va a sostituire il dente mancante, a differenza di un ponte tradizionale questo non necessita della limatura dei denti adiacenti ma viene incollato alla faccia palatale degli elementi vicini (quella rivolta verso il palato) senza doverli preparare.
Molto spesso i disturbi dentali che possono sembrare solamente estetici nascondono conseguenze anche gravi per la nostra salute: il nostro studio dentistico D’Amelio di Venezia Mestre sa molto bene che dietro un bel sorriso c’è una bocca sana!